Le opposizioni hanno ragione a preoccuparsi per la democrazia, ma…

La legge finanziaria è stata approvata. Il governo Conte ce l’ha fatta nonostante mille vicissitudini che hanno ristretto al minimo le tempistiche, quali i continui battibecchi tra le forze di maggioranza che a stento hanno trovato una quadra e la trattativa Stato-Commissione Europea che almeno ha evitato la funesta procedura di infrazione. Ma ciò a che prezzo? Le opposizioni sono in grande subbuglio. E a ragione. Come ha ben esposto alla Camera l’onorevole Crosetto di FDI, questa manovra rappresenta un pericoloso precedente per la democrazia parlamentare, non per il suo contenuto (criticabile o meno) ma per la modalità e i tempi fulminei con cui è stata approvata: nessun emendamento alla manovra infatti è stato votato o discusso né in parlamento né tantomeno in commissione. Non era mai accaduto. Senza contare poi che le opposizioni non hanno avuto neanche fisicamente il tempo di leggere i contenuti della manovra data la tempistica strettissima. Crosetto afferma che si è creato un precedente pericoloso: e se in futuro qualche governo si appellasse a questo caso in cui si sono cambiate le regole e facesse lo stesso magari per far approvare leggi che limitino le libertà fondamentali?

E se Crosetto va ringraziato per questo intervento non lo stesso si può dire delle altre forze di opposizioni (in particolare il PD) che mentre ora si ergono a paladini del Parlamento, espressione della sovranità popolare, ieri promuovevano referendum che spogliavano la centralità del parlamento in favore dell’esecutivo, usavano strumenti parlamentari mai usati come la ghigliottina (decreto imu-bankitalia) o inventati come il super canguro (ddl Cirinnà), addirittura mettevano la fiducia sulla legge elettorale. Per non parlare dei ricatti e ricattini che venivano da Bruxelles o da Francoforte, l’imposizione del governo Monti… Tutte cose che hanno poco a che fare con la dialettica parlamentare.

Forse sarebbe stato meglio andare in esercizio provvisorio e vedersi aumentare un po’ lo spread ma salvaguardare la dignità delle istituzioni e la sovranità del Parlamento. Ma sono proprio i partiti dei governi passati che sono stati i maestri nell’insegnare a noi cittadini che fare bella figura coi mercati finanziari è tutto. E allora verrebbe da dire: di che si lamentano ora? Per una volta che quei discoli giallo-verdi hanno imparato la loro lezione! Che figura avremmo fatto a presentare la manovra finanziaria in ritardo? Di quanti punti sarebbe cresciuto lo spread?