Lettere al Direttore: lei al fianco di Tsipras

Gentile Borsa,
le scrivo a proposito del fervore che ha manifestato sulla questione «Grexit»: non capisco davvero perché sperasse tanto nel trionfo degli
Oxi (dei «no») al referendum. E poi non mi sembra possibile che sia riuscito anche lei a sbilanciarsi verso una forza politica, lei che si era sempre distinto per bastonare tutti.
Saluti

Antonio P.

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Carissimo Antonio,
inizio a risponderle dal secondo interrogativo che mi ha rivolto: perché mi sono sbilanciato verso Syriza e Alexis Tsipras in occasione di questo referendum? Premetto che il partito del presidente greco è abbastanza lontano dalle mie idee politiche ma nella contrattazione con l’Europa stiamo dalla stessa parte. Mi permetto di farle un esempio: io ho bisogno di soldi e le chiedo 1000 euro per aprire un’attività che poco dopo si trova senza capitale e allora io le chiedo altri 5000 euro in prestito, e poi ancora ancora e ancora. Al sesto o settimo prestito che lei mi concede, io sarò anche imbranato con la mia attività ma lei è anche furbo a continuare a prestarmi soldi. Si tratta di un esempio che calza fino a un certo punto perché 1. Tsipras è lì da pochi mesi e non ha la responsabilità del baratro in cui la sua nazione è precipitata e 2. la Grecia e l’Ue non sono due privati cittadini e quindi in ballo c’è la vita (e la morte) di milioni di persone. La contrattazione fra Tsipras e l’Unione Europea va oltre ogni appartenenza politica.
Cordiali saluti