Lingua e dialetto: 50 saggi per esaminarli nel tempo

Il dialetto nel tempo e nella storia
A cura di Gianna Marcato
Cleup – 2016 – 35 euro

La lingua è diacronia e storia: allo scorrere del tempo si accompagna inesorabilmente lo scorrere dei mutamenti intrinseci a ogni varietà linguistica, a questo si deve però aggiungere l’incidenza della dimensione storica nella direzione assunta dal mutamento linguistico. Se la diacronia è l’inarrestabile mutamento interno alla lingua, secondo una linearità segnata dallo scorrere del tempo, la storia mostra l’intreccio di fatti linguistici con fatti comunicativi, chiedendo perennemente risposta ai bisogni impliciti nel rinnovarsi degli eventi.
Curato da Gianna Marcato, docente di Dialettologia italiana all’Università di Padova, Il dialetto nel tempo e nella storia è una raccolta di quasi 50 saggi che esaminano prevalentemente il rapporto fra lingua e tempo e quello fra lingua e storia. Una lettura di comprensione non immediata per i non addetti ai lavori, ma che ha il pregio di spiegare il variare intrinseco del sistema linguistico, gli appuntamenti del dialetto con la storia, la costante dinamica fra tradizione e innovazione, fra oralità e scrittura. Una sorta di brainstorming sull’argomento, nato grazie al contributo e all’esperienza di studiosi di provenienza diversa che esaminano la questione da vari e opposti punti di vista.
Il «dialetto», patrimonio della nostra terra e della nostra tradizione, viene esaminato con grande accuratezza, a partire proprio dalla definizione del termine, non sempre univoca e universalmente accettata. L’esigenza di riflettere sulle sorti del dialetto, sulle sue funzioni, e sul senso di una disciplina dialettologica, può servire da filo conduttore addirittura per una ricerca interdisciplinare. Una dinamica affascinante fatta di mutamento, regressione e recupero dei dialetti a livello formale e semantico, all’interno di quel plurilinguismo e policentrismo che hanno caratterizzato tutta la storia italiana.
Il dialetto nel tempo e nella storia è un testo estremamente interessante anche per noi «profani»: ci offre tanti punti di vista per esaminare qualcosa, il dialetto, che avevamo sempre dato così per scontato che non ci siamo mai fermati un momento a esaminarlo.