Amministrative: il Pd perde voti, vincono Lega e liste civiche

Come di consueto, anche dopo le amministrative di domenica ci si chiede chi abbia vinto e chi abbia perso e il modo più semplice per capirlo è analizzare direttamente i numeri. Andrea Romano e Andrea Marcucci, rispettivamente deputato e senatore Pd, devono aver avuto dei dati diversi dai nostri: il primo ha affermato «Livorno, Roma, Torino: dopo le disastrose esperienze amministrative M5S, gli italiani tengono i grillini fuori dal governo delle città» mentre il secondo ha parlato di «disastro a 5 Stelle».
Forse è anche vero che i 5 Stelle non si sono giocati bene le proprie carte in queste amministrative, però è anche vero che nemmeno Pd e Forza Italia possono esultare. Abbiamo analizzato il voto nei 22 capoluoghi di provincia e lo abbiamo confrontato con quello dell’ultima tornata elettorale in quel comune, quasi ovunque risalente al 2012. Un’eccezione a questo è Padova che invece era andata alle urne nel 2014. Questi sono i risultati:

In termini assoluti di numero di voti, il vero vincitore di queste amministrative è la Lega di Matteo Salvini che, con le sua variante Noi con Salvini, ha totalizzato (presentandosi solo in 17 capoluoghi) più di Forza Italia, che presentava candidati in 21 dei 22 comuni presi in considerazione. Più di 90mila voti contro i 49mila delle ultime elezioni, quindi un +83%.
I 5 Stelle, che arrivano al ballottaggio solo ad Asti (dopo il riconteggio dei voti), non figurano però tra i perdenti, essendo pressoché stabili. A Genova, nonostante il caso Cassimatis, hanno preso 7mila voti in più rispetto al 2012. Definire invece come vincitori di queste amministrative il Pd (che ha perso 58mila voti) o Forza Italia (che ne ha persi 50mila), è francamente assurdo.
Come hanno fatto quindi centrodestra e centrosinistra a finire quasi ovunque al ballottaggio, con scenari da seconda Repubblica? Enorme peso lo hanno avuto le liste civiche coalizzate con Pd e Forza Italia: un esempio lampante di questo è Padova. Abbiamo già analizzato il voto del capoluogo veneto, e aggiungiamo che – nonostante al ballottaggio si presentino centrodestra e centrosinistra – 3 partiti nazionali su 4 hanno perso voti: il Pd è passato da 26700 voti a 12028, Forza Italia da 7967 a 3490 e i 5 Stelle da 9478 a 4896, unica è la Lega che passa da 5237 a 5919. Il tutto, lo ricordiamo, solo negli ultimi 3 anni.
A Genova invece i veri vincitori, al di là delle civiche, sono Lega (+20mila voti) e 5 Stelle (+7mila voti), mentre il Pd ne perde 12mila e Forza Italia 3500.
Chi ha vinto davvero queste amministrative, a parte la già citata Lega? Le liste civiche, ça va sans dire, che «drogano» qualunque risultato, tanto da rendere insensati i festeggiamenti del Pd per aver raggiunto molti ballottaggi importanti. Sarà anche un’usanza delle amministrative 2.0, però è quanto mai evidente che fare un paragone fra le elezioni locali e quelle nazionali non ha alcun senso: da una parte sempre più spesso alle amministrative i cittadini votano la persona più che il partito, dall’altra non si può paragonare il risultato del Pd o di Forza Italia, coalizzati con millemila liste civiche, a quello dei 5 Stelle, che per definizione gareggiano da soli.