Riforma: spiegate all’Unità l’articolo 57, per piacere!

efu così che l’Unità, il renzianissimo quotidiano fondato dalla pover’anima di Antonio Gramsci, seguitò a unirsi al coro unanime per il «Sì» al referendum, com’è giusto che sia visto l’orientamento che da più di un anno ha assunto. Ma a dare lezioni si corre sempre il rischio di sbagliare e di fare figura grama, ed è proprio quello che è successo a Stefano Cagelli quando, martedì, ha deciso di occuparsi della riforma costituzionale.

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«Alunno» del prof. Cagelli è il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio: «La campagna del No, però, questa volta deve fare i conti con la realtà» ha spiegato il docente allo studente poco studioso. Vedi a non votare «Sì», adesso mi tocca rimandarti a settembre, anzi a dicembre.
Oggetto del contenzioso sono le modalità di nomina o di elezione a Palazzo Madama di consiglieri regionali e sindaci. La notizia (si fa per dire) che ci offre 
l’Unità è che Matteo Renzi, alla direzione del Pd di lunedì 10 ottobre, ha «annunciato che assumerà la proposta di Vannino Chiti e Federico Fornaro come testo base per la discussione sull’elezione del nuovo Senato». La proposta di Chiti e Fornaro prevede due schede alle elezioni regionali: una per il consiglio e una per il senato.
Le cose da dire sono essenzialmente due: 1. è un discorso assolutamente inconsistente perché si basa su una promessa del premier quando i sondaggi danno in testa il «No» e quindi il fronte del «Sì», ossia quello di Renzi, è disposto a tutto per acquisire nuovi 
endorsement; 2. la proposta Chiti-Fornaro resta una proposta e contraddice il testo della «nuova» Costituzione firmata Boschi: al sesto comma dell’articolo 57 è chiaramente scritto che i senatori sono eletti «dagli organi delle istituzioni territoriali» da cui dipende la durata del mandato, seppur «in conformità alle scelte espresse dagli elettori». Come possono conciliarsi le due schede della proposta Chiti-Fornaro con l’articolo 57?
Stefano Cagelli conclude beffardo: «Ora chi lo spiega a Travaglio e al variopinto fronte del No?». Forse sarebbe il caso che qualcuno di bravo (e ce ne sono) in redazione all’
Unità gli spieghi che bisogna affrontare i fatti con spirito critico prima di scriverci un pezzo.