Paola Tellaroli a Padova: questione di residenza?

00a3a12Mi sono ritrovata a scrivere al comune di Padova una richiesta di chiarimento, perché non posso credere che le cose stiano davvero come descritto dai giornali. Mi riferisco alla vicenda della scrittrice Paola Tellaroli, mantovana di nascita, padovana di cuore, che si è vista negare la sala di Palazzo Moroni (il municipio della Città del Santo) per la presentazione del suo nuovo libro Misteri e storie insolite di Padova (ed. Newton Compton). Per avere diritto alla gratuità della sala, l’opera deve essere di qualità e valorizzare il territorio, ma non c’è alcun accenno alla residenza dell’organizzatore o dell’autore dell’opera stessa. Allora con quale criterio Paola è stata esclusa? Qualcuno ha misteri-e-storie-insolite-di-padova_7082_x600trovato la sua ricerca storica, inerente nuovi elementi nelle chiese e negli edifici, di qualità scadente? O magari Paola ha scoperto un’iscrizione latina che dice che il gender non esiste? La scrittrice deve prendere la residenza a Padova? Se sì, sono solo io a trovarlo grottesco? Ditemelo così mi regolo anch’io per le prossime presentazioni, dato che non risiedo precisamente nel comune.
Paola, che sfortuna innamorarsi di questa città! E, poi, che disgrazia lasciarsi sedurre proprio da Palazzo Moroni, oltretutto di difficile agibilità (il monta-scale che sembra uscito dal ’700) e raggiungibile solo percorrendo strade piene di perfido porfido.
Caro sindaco, che ne dice di lasciare che Paola presenti il suo libro? Glielo chiedo così, da scrittrice ad amministratore. Non sono padovana del tutto, sono mezza terrona anch’io, abbia un po’ di pazienza, d’altronde anche il Santo patrono della città non era esattamente di Padova. Sono di sinistra, è vero, ma questo non mi ha impedito di mandar via un venditore ambulante che stava seccando un amico l’altro giorno. Come vede c’è del leghista in tutti noi.
Cordialmente