Testimonianza dall’Olanda: «Non serve l’autocertificazione da noi»

Abbiamo intervistato Eric, un ragazzo di 29 anni che vive a Groningen, un paese nel nord dell’Olanda. 

Ormai il virus ha contagiato gravemente molti Paesi nel mondo, come Italia, Cina, Spagna, Sud Corea. Come pensi il vostro Governo stia reagendo contro questo nemico invisibile, sapendo che a livello internazionale ci sono stati un milione di casi positivi e circa cinquantamila morti?

Penso che il nostro Governo stia gestendo molto bene la situazione. Tramite tutti i tipi di media siamo ben informati e si possono vedere gli sforzi che si stanno facendo, ad esempio per ciò che riguarda la sicurezza al supermercato. Le strade sono davvero vuote e le persone non si muovono da casa per futili motivi. Inoltre c’è molta attenzione per gli anziani ed i gruppi ad alto rischio, infatti vengono adottate tutte le tipologie di iniziative per aiutarli. Io stesso sento l’ansia e le tragedie che stanno accadendo ad altri Stati meno fortunati e le persone qui ne discutono ogni giorno.

Ha il tuo Governo imposto qualche tipo di restrizione, e se si, è dovuto intervenire più volte come in Italia, o le persone le hanno rispettate immediatamente?

Il Governo ha imposto restrizioni sulla libertà di circolazione da circa tre settimane e si è mosso rapidamente per contrastare questo virus che si stava diffondendo rapidamente, anche se per le persone non c’è stato molto tempo per adattarsi alle regole. Per adesso non sono necessarie ulteriori restizioni, ma è stato chiarito che dobbiamo attenerci alle regole fornite per evitare che le stesse diventino più rigide. Credo che ci sia molto controllo attraverso i messaggi sui social media ed anche nelle strade, il che aiuta davvero a mantenere le persone concentrate sulle regole.

Sono state imposte multe per le persone che non rispettano le regole, o lo Stato si affida esclusivamente al buonsenso delle persone?

Noi abbiamo un sistema di restrizioni intelligente, il che implica che si fa anche affidamento sulla buona volontà dei cittadini. Comunque sono presenti molte regole, come il divieto di incontrarsi con più di 2 persone all’esterno e bisogna mantenere una distanza di 1,5 m. Ci sono sanzioni molto alte e si vedono le forze dell’ordine per le strade.

Com’è la situazione a livello sanitario? Quanti casi positivi sono stati riscontrati? Avete abbastanza materiale medico?

Intorno alla mia città, Groningen, non ci sono molti casi positivi. Io vivo a Nord dei Paesi Bassi, ovvero la parte meno popolata, quindi grazie alle misure prese dal Governo, non molte persone sono colpite dal virus qui. Per ora penso che abbiamo abbastanza materiale medico, anche se non ne sono sicuro con certezza. La pandemia nei Paesi Bassi è iniziata il 27 febbraio 2020, quando il suo primo caso COVID-19 è stato confermato a Tilburg, dove un cittadino olandese di 56 anni, arrivato nei Paesi Bassi dall’Italia, è risultato positivo. Al 24 marzo 2020 sono circa 5000 i contagiati, mentre i morti oltre 200.

Il Governo ha dovuto chiudere le aziende per evitare il diffondersi del virus? Se sì, sta supportando le imprese e i lavoratori in difficoltà attraverso aiuti economici?

Sì, molte aziende hanno dovuto chiudere, soprattutto quelle grandi, dove centinaia di persone sono insieme allo stesso tempo. Per i lavoratori autonomi c’è un sostegno finanziario, quindi sì, il Governo sta sicuramente dando una mano.

In questo periodo puoi andare a lavoro? Hai bisogno di un documento di autocertificazione, per uscire di casa, come avviene in Italia e Francia?

No, non abbiamo bisogno di un documento per uscire. Posso andare a lavorare, ma solo se devo necessariamente essere lì. Io lavoro in un museo, ma questi sono chiusi fino alla fine del mese, quindi non devo andarci. Ho molti amici che riescono a lavorare da casa. Inoltre, in breve tempo, molte aziende hanno cominciato ad utilizzare applicazioni che gli permettono di fare le riunioni a distanza. Perciò molte persone sono in grado di svolgere la loro attività da casa.