Le trivelle della giovane Boschi

«Diciamolo: questa è sfiga. Ieri Matteo Renzi, in grandi ambasce per Mariaele che in quel mentre veniva trivellata dai pm di Potenza», scriveva Marco Travaglio qualche giorno fa in un editoriale sul Fatto Quotidiano. Non l’avesse mai fatto: ecco il coro che urla alla misoginia e alla reificazione del corpo delle donne. Se non si stesse parlando di una vicenda che, a meno di clamorose smentite, sta gettando un’ombra sul governo e un barile di letame sulla politica italiana, ci sarebbe solo che da ridere.

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Conosciamo Marco Travaglio e conosciamo il suo stile quando scrive: il direttore del Fatto fa spesso uso – soprattutto nei titoli dei suoi pezzi – di giochi di parole o di altri artifici retorici e linguistici.
I rimandi sessuali sono nella mente di chi ne è ossessionato: «Ancora una volta Travaglio nella foga anti-Renzi dimentica il rispetto per il corpo delle donne», ha stigmatizzato il senatore Stefano Esposito. Ed è stata solo la prima di tantissime dichiarazioni di condanna verso le parole del direttore del Fatto.
Fabrizio Rondolino, che sta al giornalismo come Indro Montanelli stava al comunismo, si è subito indignato: «Nella vignetta disegnata da Travaglio c’è dunque, da una parte, una donna colpevole di lavorare molto e di essere di gradevole aspetto, forse carponi; dall’altra ci sono alcuni maschi testosteronici che maschiamente, nel nome della giustizia, CfbpVRKWwAEFIdLla “trivellano”», scrive sul «Fattone», la rubrica che tiene sull’Unità per soddisfare la sua incomprensibile sete di vendetta verso il Fatto. È sempre Rondolino a definire «sessista» la vignetta di Vauro, pubblicata in prima pagina sul giornale diretto da Travaglio, che vi riproponiamo qui a lato.
Non poteva mancare al coro la campionessa italiana di salto-della-carica Alessandra Moretti: «Un signore, un gentleman che predilige l’odio politico e il sessismo al rispetto per una donna. Solidarietà alla mia amica Maria Elena Boschi».
Ripetiamo quanto detto inizialmente: se non si stesse parlando di una vicenda che, a meno di clamorose smentite, sta gettando un’ombra sul governo e un barile di letame sulla politica italiana, ci sarebbe solo che da ridere. Pensiamo davvero che sarebbe esplosa questa polemica se a essere «trivellato» fosse stato un ministro uomo? Probabilmente no, tanto che sempre il Fatto, alcuni giorni dopo, ha aperto con «I vescovi trivellano Renzi» e nessuno ha fatto una piega.
È sessista anche – e soprattutto – difendere una donna da improbabili reificazioni sessuali che sono solo negli occhi di chi le vede: la malizia prima, e il maschilismo machista poi, rendono questa vicenda ancor più surreale. Sono più maschilisti coloro che accusano Travaglio di maschilismo. L’inutilità di questa polemica è evidente, la sua faziosità è palese, purtroppo però ci sono cittadini che seguono ciechi al guinzaglio il leader e tutti i suoi seguaci.