Tu chiamala se vuoi «culona»

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Tu chiamala se vuoi «culona inchiavabile», ma tu sei caduto e lei è ancora in piedi, ma tu sei un delinquente e lei è una politica. E che politica. Sessantuno primavere alle sue spalle, Angela Dorothea Kasner (poi Merkel) è al suo terzo mandato come cancelliera tedesca e, sia per i suoi studi universitari sia perché è una persona seria, è stata spesso paragonata a Margaret Thatcher. A parte questi confronti abbastanza azzardati, la Merkel – almeno in Italia – è sempre apparsa come una sorta di «spauracchio» capace persino di far piangere una ragazzina straniera con la sua realpolitik. A parte il fatto che la Germania è una democrazia seria (e noi mica tanto), questo astio nei confronti della Cancelliera sembra poter essere ricondotto ad una sorta di complesso di inferiorità oppure – più plausibile – ad un collegamento causa-effetto sbagliato: Angela Merkel è stata eletta dai tedeschi, per fare il bene dello Stato tedesco e non dagli italiani per fare il bene dello Stato italiano. Pare una ovvietà però è altrettanto ovvio stupirsi quando si sentono frasi come «Doveva aiutarci», «Doveva aiutare la Grecia». È un dato di fatto: l’Unione europea non è stretta da vincoli né da desideri di solidarietà. Giusta o sbagliata che sia dal punto di vista etico o politico, è doverosa questa constatazione. Il divario fra gli Stati «forti» e quelli «deboli» si riduce soltanto in presenza di persone serie da entrambe le parti. Come si fa a paragonare alla Germania (che entusiasta si tiene Angela Merkel da 10 anni) all’Italia che ha visto 6 governi diversi nell’ultimo decennio. Da notare, poco c’entra ma rende l’idea, che nessun governo italiano è mai durato una legislatura. Tu chiamala se vuoi «culona inchiavabile», noi la chiamiamo «persona seria».