Università crea test per Coronavirus, ma viene bloccato per gli asintomatici

Il 2 febbraio scorso nel laboratorio di virologia dell’Università di Padova è stato messo a punto il test per rilevare la presenza del Coronavirus (https://www.padovaoggi.it/attualita/coronavirus-test-universita-padova-03-febbraio-2020.html).
Questo risultato è stato possibile poiché il Laboratorio di Virologia dell’Università di Padova fa parte di una rete di laboratori europei per le emergenze dei cosiddetti «virus da importazione», quali, ad esempio nel recente passato, West Nile e Dengue.

Nel caso del Coronavirus, il Laboratorio di Padova ha applicato la procedura raccomandata dall’OMS e si sono immediatamente messe in atto le tecniche già definite nell’ambito della rete dei laboratori europei per i virus emergenti, come si vede nel lavoro «Detection of 2019 novel Coronavirus (2019-nCoV) by real-time RT.PCR», una tecnica messa a punto da Christian Drosten, Charité – Universitätsmedizin Berlin Institute of Virology, Berlin – pubblicato il 23 gennaio su www.eurosurveillance.org, dove appare l’evidente parentela col virus Sars.

Ieri due testate giornalistiche, «Il Fatto Quotidiano» (https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/02/23/la-regione-di-zaia-ha-bloccato-i-test-sui-cinesi-al-rientro/5714512/) e «La Repubblica» (https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/22/news/coronavirus_pronto_il_test_rapido_cinesi_in_fila_ma_la_regione_lo_blocca-249306694/) hanno riportato la notizia che il braccio destro di Zaia a capo della Direzione Generale della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan, ha deciso di non ascoltare l’idea avanzata dal dipartimento di medicina molecolare diretto dal professor Andrea Crisanti, il quale aveva chiesto di andare oltre i controlli previsti dal Governo, ovvero di compiere i test anche nei cinesi asintomatici pensando che tra di loro potessero esserci portatori sani.

Mantoan, il 12 febbraio scorso, ha risposto in malodo all’azienda Ospedaliera-Università di Padova con tali parole: «Si chiede di conoscere sulla base di quali indicazioni ministeriali, o internazionali, si sia ipotizzata tale scelta di Sanità pubblica o se il suddetto percorso rientri all’interno di un progetto di ricerca approvato dal Comitato Erico per la Sperimentazione Clinica di riferimento. Oltre a ricordare che ogni spesa associata alle prestazioni in argomento, su soggetti asintomatici, non rientra tra le prestazioni coperte dal SSN, si chiede di valutare se il carico di lavoro derivante dalla proposta in argomento possa impattare sulla gestione organizzativa e la tempistica di risposta degli esami effettuati su pazienti sintomatici».

Tutte le istituzioni venete hanno espresso elogio al momento della creazione da parte dell’Università di Padova di un test che possa scoprire chi è infettato da Coronavirus, ma poi, quando l’Azienda Ospedaliera ha richiesto il permesso di utilizzarlo anche in soggetti asintomatici, non l’ha ottenuto perché non appoggiata dalle istituzioni.