Viva il latino! La bellezza di una lingua inutile
Viva il latino
Nicola Gardini
Garzanti — 2016 — 16,90 euro
Mai sentito dire frasi come «Il latino non serve a niente», «Ma perché si studiano ancora lingue morte come greco e latino?, «Chissà che faccia da topo di biblioteca avrà quel professore di latino! Chissà che noia le sue lezioni!». Bene, se il professor Gardini voleva divertirsi e divertirci a sfatare un mucchio di luoghi comuni, c’è riuscito in pieno e lo ringraziamo. Il contenuto appassionato e appassionante del suo libro e la foto dell’autore in terza di copertina non lasciano dubbi sulla riuscita dell’operazione demolitrice, non del latino naturalmente ma della logica deprimente che vorrebbe che gli studi e gli interessi fossero per forza utili. A cosa serve La Primavera di Botticelli? Sono forse ancora vivi lo spirito e i canoni estetici che hanno ispirato la produzione di quell’intramontabile capolavoro? Muoiono le lingue in cui si sono composti capolavori di prosa e poesia ma non gli affreschi di Michelangelo?
Nicola Gardini, professore di Letteratura Italiana e Comparata all’Università di Oxford, non ha nessuna intenzione di rispondere a queste domande, le supera alla grande e professa e confessa la legittima inutilità della lingua latina e la sua bellezza assoluta. E nello stesso tempo ci fa riflettere sul fatto che «Il latino è la lingua delle istituzioni giuridiche, dell’architettura e dell’ingegneria, dell’esercito, della scienza, della filosofia, del culto e di una florida letteratura che è servita da modello a tutta la letteratura occidentale dei secoli successivi».
Grazie a lui, anche senza alcuna particolare conoscenza grammaticale, potremo capire come questa lingua sia tuttora in grado di dare un senso alla nostra identità con la forza che solo le cose inutili sanno meravigliosamente esprimere.
C. R.
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