Il Pnrr Cultura: Ossigeno per il turismo?

La cultura e la storia, l’arte e i pittoreschi borghi sono i catalizzatori del turismo nostrano, agli occhi del turista straniero. Ma come intendiamo mantenere questi catalizzatori? Soprattutto, come li intendiamo consegnare alle nuove generazioni? Attraverso il Pnrr Cultura, vero ossigeno per il Turismo?


Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è il programma con cui si intende gestire i fondi del Next generation Eu. Uno strumento di ripresa e rilancio economico introdotto dall’Unione europea, per risanare le perdite causate dalla pandemia. Il nostro governo intende dare una risposta alle domande di prima, proprio con tale strumento.

Un passo indietro: Ossigeno

@Pixabay – Un boccata d’ossigeno, prima di addentrarci nei tencicismi del Pnrr.


Il Pnrr Italiano, redatto dal governo Draghi, passa dalla transizione ecologica a quella digitale, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia: le materie in agenda sono diverse e numerose. Si tratta complessivamente di 358 misure e submisure, di cui 66 riforme e 292 investimenti.

Ciascuna di queste ha diverse scadenze da rispettare, a cadenza trimestrale, lungo uno o più anni dal 2021 al 2026, ma che in teoria dovrebbero rappresentare una vera e propria boccata d’ossigeno per il nostro paese.


Questi fondi, che dovranno essere gestiti, spesi e organizzati in maniera utile al paese, saranno divisi per competenze fra enti statali e locali.
Tutti speriamo per il meglio, ma ci sono già giunte all’orecchio alcune notizie riguardanti previsioni di spese di questo fondo per opere del tutto inutili.


Ma a parte le nostre paure per la gestione nostrana delle spese a debito, vogliamo capire meglio, dove e come il nostro governo intende investire parte del PNRR, nel settore che ci rende, forse, tra i più conosciuti al mondo, ovvero il Turismo, il quale, insieme alla Cultura, rappresenta il 12% del Pil Nazionale.

Cultura 4.0


Il Ministero della cultura prevede nel suo piano di investimenti, chiamato Cultura 4.0, 3 missioni divise in diversi punti al loro interno.
La Missione 1 prevede 1,1 miliardi di euro di risorse, che il Ministero intende investire in:
1 – Digitalizzazione e competitività strategiche per migliorare o creare accessi digitali al nostro patrimonio Culturale.
2 – L’abbattimento di barriere fisiche e cognitive a musei, biblioteche e archivi per migliorarne l’accesso.
3 – Efficientare i luoghi come cinema, teatri e musei, al fine di favorire la spesa energetica.

La Missione 2 prevede, invece, numerosi interventi per le aree Rurali e i borghi del nostro paese, oltre che per il mantenimento e recupero dei luoghi di culto e delle opere d’arte.


Per questa missione, il Ministero prevede risorse pari a 2,72 miliardi di euro. Tali investimenti, che saranno in parte gestiti dagli enti locali, meriteranno un approfondimento a parte, considerate le caratteristiche peculiari dei settori in cui questa missione intende operare.


Vi diamo un accenno della lista come proposto dallo stesso sito del Ministero:
– Attrattività dei Borghi
– Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale
– Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici
– Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC (Patrimonio edifici di Culto) e siti di ricovero per le opere d’arte.

Pressapochismo Multimediale

Ansa – Sky web, Qui il link all’articolo che parla della gaffe del Ministero del Tursmo.


Infine, la terza e ultima missione, a cui è stato stanziato poco meno di mezzo miliardo di euro, riguarda il rilancio del polo cinematografico e multimediale Italiano.

Con questo piano, il Ministero intende rilanciare un settore, come quello del cinema e del multimediale, che ha visto subire negli ultimi decenni, tagli o pressopochismo da parte di diversi governi.

Ora, sarebbe molto facile parlare di multimedialità, tirando in mezzo, tra le varie forme di comunicazione, la pubblicità che il Ministero del Tursimo ha approvato, su cui sono già piovute decine di critiche. Se volete un parere personale, il video di Shy del 26 aprile, riassume bene il pensiero di chi scrive. Tutti noi sappiamo che il settore multimediale in questo paese è stato spesso lasciato per strada.

Ma ci domandiamo: 9 Mln di euro per una pubblicità che utilizza immagini e riprese stock? Musiche direttamente ispirate ai film dei Vanzina?

Speriamo in bene.