Infrastrutture: tra calo di investimenti e incentivi

È possibile notare come negli anni gli investimenti che riguardano il
settore delle infrastrutture siano diminuiti arrivando allo stesso livello degli investimenti del 1967.
I tre diversi valori delle costruzioni prima della crisi influivano del 29% sul PIL, mentre ora solo del 17%.
È importante notare anche come nel 2008 gli investimenti toccavano i 108mld €, a differenza dei 28,3mld € del 2018.
Fondamentale è capire il perché si è arrivati a un calo netto degli investimenti e come invertire la tendenza.

Pare che tutto sia partito dalla crisi che ha toccato il nostro paese nel 2008, con il crollo delle esportazioni del settore manifatturiero (eravamo secondi in Europa) che ha comportato una diminuzione dell’1,2% del PIL, succesivamente lo stesso settore ha avuto una crisi della domada interna nel 2010. Ad aggravare la situazione delle imprese italiane vi fu, inoltre, la stretta creditizia determinata dalle ripercussioni della crisi dei debiti sovrani del 2011. Cos’ha comportato tutto cio’? Una diminuzione del potere di acquisto da parte delle famiglie e di conseguenza una diminuzione della domanda interna per ciò che riguarda i prodotti dei settori primari, avendo una ricaduta su tutti gli altri.
La crisi ha colpito maggiormente quelle famiglie con un reddito medio – basso, e di conseguenza le stesse hanno teso a controllare maggiormente le spese e a spendere il meno possibile per potersoddisfare i bisogni di prima necessità. Questo ha influito enormemente peggiorando il settore delle infrastrurrure, difatti prima della crisi erano maggiori le famiglie che tendevano a spendere per ristrutturare la propria abitazione o addirittura comprarne una nuova.

Una volta che il Governo italiano, nel corso degli anni, si è reso conto che, per far diminuire il costo energetico per il riscaldamento e raffrescamento nelle abitazioni residenziali era necessario incrementare ed estendere gli incentivi edilizi, a fronte di una crisi economica che non lo avrebbe permesso, ha stanziato detrazioni fiscali che permettessero ai cittadini che ne avessero voglia o opportunità di compiere determinati interventi edilizi. Questo ha fatto sì che le famiglie che avevavo una casa potessero compiere degli interventi che portassero ad una migliore efficienza energetica e a un risparmio economico visibile nel corso degli anni. Per adesso questa sembra la miglior soluzione possibile per incentivare le spese all’interno settore delle infrastrutture residenziali, in attesa che il mercato tenda a ristabilirsi a livello dell’arco degli anni 2003-2009.