Lirio Abbate, giornalista vero

La Voce che Stecca esprime la propria solidarietà e vicinanza al giornalista Lirio Abbate dopo l’ennesima intimidazione subita a causa del proprio lavoro.

 

Fare giornalismo può essere molto semplice: diventi amico di qualche addetto stampa «che conta», ti fai mandare i comunicati, li modifichi un po’, ci aggiungi la tua firma ed è finita lì. Zero rischi, zero fatica, ma anche zero giornalismo. In Italia abbiamo ancora qualche giornalista vero che indaga, fa domande anche alle persone sbagliate, che «tenta di capire» e di comunicare ai propri lettori gli esiti delle sue ricerche. Questo genere di giornalista rischia davvero, soprattutto se l’oggetto delle sue indagini non sono quattro mentecatti di politici che non sanno far nulla se non alzare la voce, ma mafiosi e trafficanti di droga, gente che non te le manda a dire e soprattutto tutt’altro che diplomatica. Uno di questi veri giornalisti si chiama Lirio Abbate e scrive per L’Espresso: nei suoi articoli si parla spesso di criminalità organizzata se non proprio di mafia. Abbate indaga, domanda, fa le sue ricerche e, solo alla fine, fa il pezzo e lo pubblica. Nei giorni scorsi Lirio ha subito l’ennesima intimidazione da parte di ignoti (per ora), nonostante tutto faccia pensare che i mandanti siano tutt’altro che sconosciuti anche se mancano le prove. Il fatto che qualcuno ci tenga a spaventare, si spera senza andare oltre, un giornalista, è la prova inequivocabile che le ricerche stanno seguendo la pista giusta. Trovarsi in una situazione simile significa avere due scelte: la prima è quella di mollare tutto, continuare a vivere una vita normale confinato nell’ignavia degli sconosciuti, l’altra è quella di proseguire, quasi spronato dalle intimidazioni, rischiando la vita con l’orgoglio di chi svolge un servizio per i cittadini attraverso la professione della verità.

Non sono certo biasimabili coloro che optano (e ce ne sono stati parecchi) per la prima scelta, ma ugualmente non sono «folli» coloro che decidono di seguire la seconda. E, ne siamo certi, Lirio Abbate non avrà dubbi su cosa fare.

Tito G. Borsa

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