Realtà e fantasia nel romanzo scritto da un detenuto

La maledizione del Castello
Pasquale Nocera
il canneto editore – 2016 – 13 euro

A metà strada fra realtà e fantasia, fra romanzo e diario autobiografico, La maledizione del Castello è la seconda prova narrativa di Pasquale Nocera, che sta finendo di scontare la propria condanna alla Casa Circondariale di Genova Marassi. «Solo noi siamo i protagonisti delle nostre scelte», questo il messaggio presente in ogni pagina di questo volume, in cui l’Autore si rifà a un evento accaduto nel 1970 nel Castello di Palizzi (Reggio Calabria): le uniche soluzioni possibili ai mali che divorano la nostra società sono il dialogo, il confronto e il rispetto per gli altri. Caratterizzato da temi forti come amicizia, violenza, amore e giustizia, il lungo racconto sembra lanciare al lettore un consiglio morale: sbaglia, se vuoi, ma impara dai tuoi sbagli. Così Nocera è riuscito a dare una testimonianza di vita vissuta attraverso la finzione letteraria, mettendo a disposizione la propria esperienza a beneficio degli altri.
Al di là del motivo «sociale» dietro La maledizione del Castello, vi è proprio un talento letterario dell’Autore: una prosa asciutta, mai spinta all’eccesso, che porta a una narrazione travolgente e coinvolgente. I protagonisti sono quelli che l’Autore chiama «una certa categoria di persone», caratterizzati dall’essere «succubi della mentalità e delle tradizioni che ancora permangono in alcune aree della nostra Penisola». Intrattenimento e riflessione, ingredienti essenziali di La maledizione del Castello, si uniscono e si mescolano in modo assolutamente riuscito.