Simone Weil, dopo 74 anni ancora filosofa incompresa

Simone Weil. Pensiero a dismisura
A cura di Cristina Giachi
Edizioni Clichy – 2017 – 7,90 euro

Oltreché fondamentale filosofa, Simone Weil (1909-1943) prima di morire di tubercolosi fu anche operaia alla catena di montaggio e partigiana sui fronti rivoluzionari. Una pensatrice mistica appassionata e sola, consumata dall’esemplare tensione alla ricerca della verità e dal suo stare di fronte all’assoluto, nuda, perfettamente consapevole di sé, abituata da una grandezza umile. Smisuratamente altra.
Questo piccolo volume raccoglie alcuni scritti fondamentali di Simone Weil, insieme a ciò che altri pensarono di lei: per Elsa Morante era l’«ultima colomba dei diluvi stroncata», mentre Cristina Campo la definisce «il grande angelo terribile» che «mi rende tangibile tutto ciò che non oso credere». Ma la figura e il pensiero di Simone Weil riescono a reggersi in piedi da soli: sorella del matematico André Weil, fu vicina al pensiero anarchico e all’eterodossia marxista. Ebbe un contatto diretto, sebbene conflittuale, con Lev Trotsky, e fu in rapporto con varie figure di rilievo della cultura francese dell’epoca. Nel corso del tempo, legò se stessa all’esperienza della sequela cristiana, pur nel volontario distacco dalle forme istituzionali della religione, per fedeltà alla propria vocazione morale di presenziare fra gli esclusi. La Weil considerava il potere che dell’autorità sugli individui come un derivato di quella stessa forza presente in natura. Vicina a Marx per quanto riguarda le dinamiche sociali, successivamente se ne discosta criticandolo per non aver sviluppato sino in fondo l’analisi delle varie modalità di oppressione. Gli «oppressi» sono eticamente centrali nel pensiero etico della filosofa francese: questo la porta ad allontanarsi dal marxismo, rifiutandone la concezione materialistica, il ridurre le idee all’espressione di un gioco di forze e l’aver fiducia che gli ingranaggi sociali, se lasciati in balia delle loro leggi materiali, producano necessariamente il bene.
Una pensatrice unica, l’antitesi del filosofo accademico, che purtroppo trova sempre troppo poco spazio negli studi liceali ma (non sempre) anche universitari. Quindi ben venga questa breve ma significativa antologia, utilissima per riscoprire Simone Weil, pensatrice incompresa ma di innegabile grandezza.