La solitudine vive sui social

Rintracciabili ovunque, sempre e comunque, da chiunque. Avere un like è diventato un sentirsi meno soli, come ricevere un abbraccio o una stretta di mano. Tanti discorsi fatti sui social, tanti like ottenuti, ma non cambia mai nulla.
La mia non è una denuncia, non è un invito a smettere di farlo, ma un’analisi sul perché sentiamo questa esigenza. Sappiamo di sentirci soli, sappiamo che uno stato su Facebook non ci cambia la vita, ma è diventata la nostra àncora di salvezza. Perché?
Siamo in ansia di essere sempre pronti a rispondere se qualcuno ci cerca, se non lo siamo riceviamo una ramanzina che ha solo l’effetto di annoiarci. Tutta questa ansia si trasforma poi in delusione quando il telefono non squilla, iniziamo a pensare che non valiamo abbastanza, o peggio che non siamo nessuno.
Il problema non sono i vari
social: se li scegliamo vuol dire che ci piacciono. Ai più piace la cioccolata anche se fa ingrassare e venire i brufoli, ma difficilmente ci si tira indietro e si accusa la cioccolata di essere troppo buona.

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Per quanto si dica, a noi piace isolarci, avere tempo per noi. Prima gli mp3, prima ancora i semplici giornali. Si trovano ancora persone che si mettono a leggere i libri in treno, me compresa. Diciamo la verità: ci disturba dover parlare con uno sconosciuto ed essere tenuti ad aver sempre qualcosa da dire. Non sopportiamo i silenzi. Li pensiamo come negativi, pieni di imbarazzo, preferibilmente riempibili con altro.
Con i
social è diverso. Puoi essere in pigiama, fingerti una persona dotta e con mille interessi. Quando sei in difficoltà non rispondi fingendo di non aver visto. Sostenere una conversazione dal vivo è molto più difficile. Se non sei quello che dici di essere, vieni scoperto subito.
Ma nessuno riesce ad essere esattamente ciò che sogna. Ci servono dei canali che ci permettano ciò per la nostra autostima. Ognuno di noi ha bisogno di sognare e in una realtà in cui non si pensa ad altro che a demolire chi si ha di fronte in un’eterna competizione, non si può fare a meno di tentare la fuga per trovare una realtà migliore per la propria sopravvivenza.

Di Azzurra DB, riproduzione riservata
Di Azzurra DB, riproduzione riservata


Sarebbe curioso andare a fondo anche della ragione di questa competizione, che primeggia anche sui
social. Bisogno di autoaffermazione? Una persona per essere «grande» non ha bisogno di sminuire gli altri: se lo fa, vuol dire che non ha altri mezzi per esserlo e questo è triste.
Mancano persone vere, capaci di comunicare e di ascoltare, disposte ad entrare davvero in contatto con un’altra persona e scoprirla come un meraviglioso mistero. Senza giudizio, malizia o fini di pettegolezzo. Ognuno di noi è una vita incredibile che non è la stessa spacciata nei
social. Una vita parlata con gli occhi e con i gesti. Le persone sono come «piccoli» universi che vale la pena di scoprire. Trovate e diventate persone vere, i social li dimenticherete di conseguenza.

Azzurra DB