Lettera al Direttore: esiste un’informazione imparziale?

Gentile Direttore,

sono una ragazza che ha compiuto diciotto anni circa un mese fa e quindi tra sei giorni voterò per la mia prima volta. Questo, devo dire, mi crea molta confusione: leggo i giornali (Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano in primis) e non mi sono certo d’aiuto. I due quotidiani che ho citato danno notizie spesso contrastanti, se non in evidente contraddizione: il primo, per esempio, osanna Renzi e distrugge Grillo, mentre Il Fatto condanna il Premier (dandogli, tra le altre cose) del bugiardo e reputa i grillini gli unici votabili in questo minestrone che puzza di letame. Capirai anche tu che questo mi sconvolge non poco: il cittadino si affida a voi giornalisti per una visione neutrale e non parziale della realtà, e invece si ritrova già un giudizio di questo Travaglio o quel Cazzullo. Insomma, esiste un modo per avere un’informazione fedele alla realtà?

Cordiali saluti

Emma Lorani

 

Cara Emma,

mi permetto di darti del tu visto che siamo coetanei, spero non ti dia fastidio. Intanto auguri di buon compleanno, seppur in ritardo: per una volta l’ignoranza è un giusto alibi. La domanda che mi poni non è certo scontata, anzi: è forse il problema che l’informazione si porta dietro dalle sue origini. Secondo illustri teorici del giornalismo, già lo spettatore di un evento ha, nella sua memoria, una visione parziale e limitata di quanto accade. In altre parole, se io e te assistiamo ad un incidente stradale, lo raccontiamo in maniera abbastanza diversa, soffermandoci su diversi particolari, giusto per fare un banalissimo esempio. Stabilito che non può esistere una cronaca completamente fedele a quanto avvenuto, c’è però un abisso fra questa parzialità, diciamo “involontaria”, e l’informazione di parte. Quest’ultima è trasmessa da qualcuno che deliberatamente spariglia le carte in tavola per far arrivare un certo messaggio al lettore. Credo che tu ti riferissi a questo particolare tipo di parzialità. Non voglio inoltrarmi in argomenti specifici: non ne ho le competenze. Desidero comunque affidarti una domanda: chi, tra i giornalisti che leggi, ha interesse nel comunicare una notizia falsa o abilmente distorta? Un giornale che riceve sovvenzionamenti pubblici o un giornale completamente indipendente e finanziato dai suoi introiti? Ho fatto un esempio con le due testate che hai citato. Se un giorno scoprissi che Antonio Padellaro e Marco Travaglio sono pagati da Beppe Grillo per fargli campagna elettorale sul Fatto, sarei disposto a rivedere le mie opinioni; ora però sono fermamente convinto che l’informazione più imparziale sia quella che non ha nessun legame e nessun interesse con le notizie che comunica. Non pretendo, cara Emma, che tu la pensi allo stesso modo, ti chiedo solo di prendere queste mie parole come uno spunto di riflessione, soprattutto in vista delle elezioni del 25 maggio.
Un caro augurio

Tito G. Borsa

direttore.lavocechestecca@gmail.com